Recensione > Burton Cartel Re:Flex

Rider
178cm per 63 kg, livello medio.

Tavola
LibTech Travis Rice Hoursepower (2011)

Boot
Nitro Recoil (2011)

Sta volta prima di partire gasando la recensione dell’attacco vale la pena spendere due parole sul sistema Re:Flex che secondo Burton dovrebbe permettere alla tavola di esprimere al meglio il proprio flex anche su tavole non dotate del sistema “Channel”.
Praticamente la base dell attacco ha una struttura che potremmo definire circolare, “chiuso” solo dall’archetto posteriore e da un ulteriore “arco” sotto alle punte dei piedi. Sotto alla zona del tallone sono presenti delle “estensioni” per bloccare l’attacco tramite il disco di fissaggio ma le due parti non si toccano mai direttamente.
Scendendo nel dettaglio il disco Re:Felx differisce da uno normale per due motivi fondamentalmente: la “granatura” di incastro (sfalsata di mezzo grado) e per il fatto che presenta una sorta di “punto di flessione” realizzato attraverso un assottigliamento delle plastiche.

L’attacco si presenta abbastanza rigido ma attraverso la forma dello spoiler, alto che parte “arrotolato” e diventa quasi piatto nella parte superiore (scelta comunque che pare condivisa da molti produttori questa stagione, come ad esempio Nitro con i Phantom e Flux con i Ds30) consente una buona mobilità dello scarpone e nonostante sostenga adeguatamente quando è ora di spingere consente di “trafficare” con il piede per eseguire agevolmente press e flat tricks senza mai essere di troppo.
Le fasce di questo particolare modello, essendo un edizione per così dire “speciale” sono upgradate con quelle asimmetriche del Malavita, risultano più spesse e morbide rispetto alle standard, sono molto comode e non creano punti di pressione nemmeno tirando i cricchetti oltre i limiti del buonsenso, lo scarpone viene avvolto e ancorato saldamente all’attacco senza possibilità di fuga o gioco (aiutato anche dalla parte bassa dello spoiler che si presenta ricoperta da una speciale gomma che aumenta il “grip” con lo scarpone. In oltre le strap delle caviglie possono essere invertite (dx con sx) per assicurare maggiore o minore mobilità della parte alta della gamba a seconda dell’utilizzo.

Patto forte dell’attacco è sicuramente la base, nella parte superiore coperta da un pad ammortizzante realizzato con EVA di due densità diverse (più denso verso l’esterno del piede e più soffice all’interno) che consente il “canting” prgressivo (un inclinazione della base d’appoggio del piede, per favorire l’ergonomia). In oltre nella zona del tallone si è presente un inserto in Gel B3 che ammortizza ulteriormente gli impatti violenti.
Appena sotto troviamo il prodigioso sistema reflex (del tutto simile a quello usato da forum sugli Shaka, che prò ha un piattello snodabile vero e proprio).

Il feeling di questo attacco è semplicemente RIDICOLO, utilizzare il sistema reflex è come passare dalla TV ai fosfori verdi di mio bisnonno ad un display Full HD mettendoci in mezzo una visita oculistica ed un paio di lenti su misura! Il “punto morto” sotto al piede viene eliminato donando una percezione molto più chiara su cosa succede sotto la tavola e anche un confidenza assolutamente sconosciuta a me con altri attacchi, si percepisce chiaramente come e quanto sia in torsione la tavola, agevolando molto sui flat tricks, i box e tutto quel genere di manovre che richiedono una messa in torsione della tavola.
Le sensazioni del paragrafo precedente potrebbero sembrare eccessive, ma tant’è che tutti quelli che girano con me sono passati al Re:Flex! In tutto abbiamo 3 paia diCartel Restrcted, 1 Malavita e 1 Lexa (da donna) ed a tutti hanno dato le stesse sensazioni!

Attacco super consigliato se siete nella zona dei 250 sacchi e volete un arma definitva per fare di tutto!

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